Pmi servizi spalancheranno la strada ai tagli dei tassi

3 ott 2024 06:23 UTC


Uno sguardo alla giornata sui mercati globali ed europei, di Stella Qiu

Gli indici Pmi che verranno diffusi in giornata per le principali economie europee molto probabilmente metteranno in evidenza un ulteriore rallentamento dell'attività, cementando le aspettative relative ai tagli dei tassi nella regione.

I mercati scommettono che la Banca centrale europea taglierà i tassi di 25 punti base sia al meeting di ottobre che a quello di dicembre dopo che ieri sera la consigliera Isabel Schnabel, considerata un 'falco', ha detto che l'inflazione scenderà sotto l'obiettivo del 2%.

Se il settore dei servizi cresce in Gran Bretagna, l'indice Pmi composito della Germania e delle altre economie europee dovrebbe continuare a mostrare segnali di contrazione nel mese di settembre.

Negli Usa, in cima all'agenda macro ci sono l'aggiornamento dell'indice Ism sui servizi e quello delle richieste settimanali di disoccupazione in attesa dell'evento 'clou' per i mercati: i dati di settembre sul mercato del lavoro che verranno resi noti domani.

In Nuova Zelanda, crescono le aspettative che la banca centrale vari tagli di 50 punti base sia alla riunione di ottobre che a quella di novembre.

L'indice Pmi per la manifattura di Singapore ha continuato a mostrare segnali di crescita in settembre. I nuovi ordini sono aumentati e il sotto-indice per l'elettronica ha toccato il massimo dal 2018, anche se gli analisti hanno messo in guardia da una possibile prossima debolezza.

Contrastata invece la seduta sui mercati asiatici: l'indice Msci al netto del Giappone cede l'1,4%, dopo aver toccato il massimo di 32 mesi. Il calo è stato determinato da una flessione del 3,5% dell'Hang Seng di Hong Kong, anch'esso in calo dopo aver messo a segno un incremento del 30% in sole tre settimane.

I titoli tech di Hong Kong HHSTECH hanno lasciato sul terreno oltre il 5% e quelli del comparto immobiliare hanno registrato il maggior calo giornaliero in quasi due anni, con una flessione del 7,2%.

Protagonista anche il Nikkei, che ha chiuso in rialzo di quasi il 2% grazie al fatto che il neo-premier Shigeru Ishiba ha sostanzialmente detto alla Banca del Giappone di non aumentare ulteriormente i tassi. Il messaggio è stato rafforzato anche da un altro esponente della BoJ, Asahi Noguchi, che ha detto che la banca centrale deve mantenere pazientemente una politica monetaria accomodante.


A line chart of the movement of the Nikkei Index stock index over the last 365 days On Wednesday trading closed at 3780876 up 2385 from a year ago
Thomson ReutersNikkei Index

Di queste affermazioni ha beneficiato l'azionario giapponese ma non tanto lo yen che è sceso ai minimi da un mese. La valuta ha perso il 2% durante la notte.

I mercati indicano ora una probabilità quasi nulla di un rialzo dei tassi da parte della Banca del Giappone in ottobre e un aumento di soli 4,6 punti base in dicembre. Secondo le attese dei mercati, i tassi - attualmente allo 0,25% - si porteranno a 0,5% soltanto entro la fine del prossimo anno.

Principali 'driver' di seduta:

-- Zona euro, Pmi servizi

-- Gb, Pmi servizi

-- Usa, richieste disoccupazione, Indici Ism e Pmi sui servizi

-- Interventi presidente Fed Atlanta, Raphael Bostic, e Fed Minneapolis, Neel Kashkari.