Mercato in fibrillazione aspetta numeri Nvidia

28 ago 2024 08:00 CEST


Uno sguardo alla giornata per i mercati europei e globali da Tom Westbrook

Nvidia NVDA sta tenendo i listini col fiato sospeso in vista di una relazione sugli utili che, anche se dovesse garantire il previsto raddoppio del fatturato nel secondo trimestre, potrebbe non soddisfare gli investitori abituati a performance superiori a quelle del mercato.

Il valore di mercato del chipmaker era di circa 390 miliardi di dollari alla vigilia del lancio del chatbot di intelligenza artificiale (IA), ChatGPT, meno di due anni fa.

Ora sfiora i 3.200 miliardi di dollari e a giugno ha conseguito per un breve periodo il titolo di azienda di maggior valore al mondo, grazie ai chip che forniscono l'hardware alla base del boom dell'intelligenza artificiale.

Le sue dimensioni e la sua posizione di leader del settore fanno sì che i suoi risultati, che arriveranno in serata dopo la chiusura delle piazze statunitensi, possano influenzare l'intero mercato.

In Asia gli scambi sono stati sottili e i movimenti modesti in vista dei risultati, mentre i futures azionari europei FESX1! sono fermi.

Il calendario dei dati in Europa è piuttosto scarno, con la crescita monetaria dell'area euro vista in aumento al 2,7%, mentre i mercati si concentrano sui risultati di Nvidia prima delle statistiche sull'inflazione europea e statunitense previste nel corso della settimana.

I prezzi delle opzioni mostrano che i trader si sono preparati ad un'oscillazione di quasi il 10% nelle azioni di Nvidia domani, il che si tradurrebbe in termini di dollari in un valore di mercato di oltre 300 miliardi di dollari - probabilmente il più grande movimento mai registrato in seguito a un rapporto sugli utili.

Secondo i dati LSEG, questo valore supererebbe la capitalizzazione di mercato del 95% dei componenti dell'S&P 500 e, probabilmente, invierebbe onde d'urto al settore globale dei semiconduttori.

Altrove, la sterlina GBPUSD viaggia vicino ai massimi da due anni e mezzo, essendo uno dei maggiori beneficiari del calo del dollaro. Gli operatori prevedono circa un punto percentuale di tagli dei tassi statunitensi quest'anno, contro i soli 40 punti base della Gran Bretagna.


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